Anello di Campanara
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Un piacevole trekking in alto Mugello per tutte le stagioni fra creste affilate e ruderi di antica memoria.
Anello di Campanara - Palazzuolo sul Senio
Per gli amanti del Mugello è un piccolo classico, ma per chi non conosce ancora queste meravigliose montagne può essere l'ennesima rivelazione di un fantastico angolo di Appennino.
Al Mugello associo sempre il colore verde ed infatti a percorrere questo anello in estate si viene letteralmente assorbiti in un universo color smeraldo, ma anche il periodo invernale non è da meno e l'assenza del verde è solo un pretesto per regalare viste rocciose.
Il percorso si suddivide in due parti, come due facciate di una stessa pagina. La prima ci consente di salire rapidamente lungo una stretta e selvaggia cresta affilata, la seconda ci fa scendere più gradualmente verso splendidi borghi situati in luoghi che pare impossibile raggiungere dalla strada.

L'itinerario segue per intero il sentiero 607 e quasi subito incontriamo Piedimonte, un piccolissimo gruppo di case anticipate da una chiesetta. La chiesa, come ci dice il "custode", viene usata pochissimo e così durante l'anno diventa un temporaneo deposito degli attrezzi utilizzati per rendere l'area così curata come la vediamo.

Sbirciarci dentro dalla porta poco socchiusa è davvero curioso: altare e attrezzi, ma non è un contrasto è semplicemente una connessione fra due culti, il culto dell'anima e quello della terra, che forse poi così diversi l'uno dall'altro non sono.
Da qui inizia la salita che senza tregua ci porterà al punto più alto di tutto il giro. Lo stradello si assottiglia, si inselvatichisce e dopo un paio di altre case sperdute diventa una bellissima scia di cresta.
La vegetazione è variabilissima, prima incontriamo pinete, poi querceti misti ed infine anche il faggio, la pianta che nell'Appennino è il re del freddo. Non mancheranno bellissimi e selvaggi scorci di paesaggio ed anche, come sopratutto qui in Mugello accade, incontreremo ruderi testimoni di una vita di montagna isolata, molto diversa da quella attuale.

Raggiunto il punto più alto ci connetteremo ad un largo sentiero sterrato che, senza quasi mai interrompersi, ci ricondurrà naturalmente verso il punto di partenza, ma nuovi panorami e sorprese non mancheranno.
Arriveremo così in un luogo affascinante, la Montagnana. Un edificio appenninico ormai in rovina e forse questa visione ci farà riflettere sui contrasti: sulla malinconia di storie ed echi di vita oramai disperse, ma anche della dignitosa bellezza di queste strutture in perfetto equilibrio con la terra e che, lentamente, ritornano ad essere della terra.

Anticipati dalla Montagnana in breve tempo arriviamo ad un borgo di diverso destino Campanara, che dà il nome a tutto l'anello. Se saremo fortunati riusciremo a scambiare quattro chiacchiere con la proprietaria delle case, una signora trasferita qui negli anni '80 che ci racconterà della meraviglia e delle difficoltà di vivere in questo avamposto.
Una storia di vita interessantissima che ora continua con i figli ed i nipoti anch'essi trasferiti qui.

Diamo un'occhiata alla chiesa sconsacrata anticamente dedicata a San Michele che lentamente la famiglia cerca di ristrutturare e veniamo ancora colpiti dall'armonia: il vecchio campanile è scortato da due enormi pini secolari e guardare queste tre torri dal basso è uno spettacolo davvero unico.
L'itinerario poi continua, continuano le borgate, lo stradello diventa sempre meno scosceso, sempre più liscio, poi asfaltato ed in questa sfumatura di progresso ritrovato ritorniamo al punto di partenza.
Informazioni
15,4 km | Sì |
905 m | 1098 m |
905 m | 494 m |
6-8 h | No |
Media | No |
N 44.097 E 11.519 | |
Cosa significa? |
L'itinerario parte poco prima della località Pedimonte, Palazzuolo sul Senio (FI) che si raggiunge in auto lungo una quasi invisibile deviazione asfaltata della strada del Passo della Sambuca. Il percorso segue per intero il sentiero numero 607.
Periodo consigliato: tutto l'anno cercando di evitare le caldissime giornate estive ed il ghiaccio vetrato invernale.
Acqua sul percorso: assente nonostante un rubinetto a Piedimonte quasi all'inizio dell'itinerario. Nei periodi caldi una buona scorta d'acqua è necessaria.